Il corpo umano è organizzato in funzione di tre priorità: equilibrio, economia e assenza di dolore. L'equilibrio è fondamentale in ogni dimensione: statica, motoria, circolatoria, ormonale, viscerale e neurologica. L'essere umano, in posizione eretta, è un compromesso tra ricerca di equilibrio, minor dispendio energetico e necessità di compensare gli squilibri. I muscoli che permettono la postura eretta hanno "vocazione statica" e si trovano principalmente nella parte posteriore del corpo; invece, quelli che presiedono al movimento, in particolare di grande ampiezza, hanno "vocazione dinamica".
Se si chiede ai muscoli "statici" di mantenere a lungo la postura eretta, in base a un principio di economia (per rimanere contratti con il minor dispendio energetico), tendono a modificare la loro struttura. Parte delle fibre elastiche sono sostituite da tessuto fibroso poco elastico che crea una retrazione costante e comprime le strutture articolari, in particolare quelle della colonna vertebrale. Cominciano così a presentarsi fastidi e dolori che alla lunga sfociano in patologie più o meno gravi: lombalgie, cervicalgie, sciatiche, protrusioni ed ernie del disco.
Catene muscolari
Nella pratica quasi tutti insistono molto sull'allungamento dei muscoli posteriori della coscia (ischio-crurali). Non è un idea sbagliata, occorre però tenere presente che i muscoli e i tessuti miofasciali posteriori, da un punto di vista funzionale, sono organizzati in una "catena muscolare statica posteriore" di cui fanno parte anche gli ischio-crurali. In pratica possiamo immaginarli come un unico muscolo che collega l'occipite (parte posteriore del cranio) con le piante e le dita dei piedi. Questo vuol dire che, quando proviamo ad allungarli, ogni disallineamento sul piano antero-posteriore o laterale, così come ogni azione particolare e non globale, darà i risultati scarsi o nulli sull'elasticità globale. E' come la famosa coperta troppo corta: se la tiriamo verso i piedi scopriamo la testa e viceversa.
Multifunzionalità
I muscoli della statica sono poliarticolari (cioè interessano in genere, con la loro azione, due o più articolazioni) e assicurano funzioni molteplici. Per esempio, a livello del ginocchio lo stabilizzano in estensione, in latero-flessione e nella rotazione reciproca tra tibia e femore. Questa molteplicità di funzioni permette a tali muscoli di esprimere la retrazione nella maniera meno sfavorevole possibile. La retrazione degli ischio-crurali si manifesta spesso in posizione eretta con una ro-tazione interna della gamba, spesso accompagnata da un ginocchio iperesteso (squilibri poco invalidanti per la statica).
Fate attenzione a...
Supta Padangusthasana è una delle posizioni più interessanti per migliorare l'elasticit della catena muscolare statica posteriore. Rispetto a posizioni analoghe in piedi (Padahastasana) o sedute (Paschimottanasana), permette un miglior controllo, grazie all'appoggio al suolo, delle compensazioni a livello della colonna vertebrale. Sulla base delle considerazioni precedenti sarà interessante correggere tutte le possibili compensazioni: mantenere la nuca allungata senza irrigidirla; tenere la regione lombare e il sacro appoggiati; fare particolare attenzione all'allineamento della gamba o delle gambe sollevate; evitare ogni rotazione interna o esterna (la rotula dovrebbe rimanere perpendicolare all'asse della gamba); evitare ogni compensazione a livello del piede in pronazione o supinazione (ovvero, rispettivamente inclinazione della pianta del piede in dentro e in fuori); conservare una respirazione ampia, facendo particolare attenzione nell'espirazione a riabbassare completamente la gabbia toracica senza accorciare la nuca, si eviteranno così blocchi inspiratori parziali del diaframma (che ha anch'esso una funzione statica non trascurabile).
L'aiuto di una cinghia passata sulle piante dei piedi permetterà molti di evitare tensioni e blocchi nella muscolatura superiore del dorso (trapezio superiore in particolare). Le lombalgie più gravi, soprattutto quelle croniche, necessitano di esami e dell'intervento di uno specialista, il mantenimento dell'elasticità della catena muscolare statica può risolvere i piccoli fastidi e stabilizzare la situazione dopo eventuali interventi terapeutici.
tratto da un articolo di Claudio Conte
Nessun commento:
Posta un commento