Anche se sarà Leone a fare le sue scelte alimentari penso che il latte materno "a richiesta" e alcune "accortezze" siano molto importanti per la sua crescita...non solo fisica!!! ;)
"Il nostro compito è dare ai nostri figli radici e ali. Non solo radici..."
Allego breve articolo del pediatra Luciano Proietti
Il tema che tratterò è l'alimentazione vegetariana del bambino nei primi tre anni di vita.
Perchè i primi tre anni?
- perchè è il periodo della vita in cui l'uomo dovrebbe essere naturalmente vegetariano;
- perchè il bimbo è totalmente dipendente dalle impostazioni della famiglia e quindi non può trasgredire;
- perchè in questo periodo si commettono gravi errori nutrizionali in eccesso ed in difetto, le cui conseguenze possono persistere per tutta la vita.
Quella che vi sottopongo è una delle possibili proposte nutrizionali i cui fondamenti naturali sono i seguenti:
- allattamento al seno esclusivo fino ai 6-12 mesi e prolungato fino ai 2-3 anni come fonte unica o preminente di proteine di origine animale;
- introduzione graduale di cibi a partire dai 6-12 mesi utilizzando semi, frutta, foglie e radici;
- introduzione saltuaria di cibo animale indiretto (uova, formaggio) dai 12-18 mesi (se prosegue l'allattamento al seno) e quotidiana dai 2-3 anni o dal momento della sospensione dell'allattamento materno.
Gli errori che un genitore vegetariano può commettere nei confronti del figlio nei primi tre anni sono:
- proporre un'alimentazione vegetariana o peggio vegetaliana in assenza di latte materno, con rischi di carenza di Ferro, Zinco, Calcio, Vitamina B12, Vitamina D, con conseguente anemia, rachitismo, disturbi di crescita e danni neurologici fino alla paralisi flaccida: l'allattamento al seno prolungato evita tutti questi rischi se la madre non è vegana;
- eccedere nella somministrazione di latticini (latte animale, formaggi), per compensare la mancanza di carne;
- eccedere nell'uso di cereali integrali con conseguente problema di assorbimento e di funzionalità intestinale;
- imporre, anziché proporre, una pratica alimentare conseguente ad una scelta di tipo filosofico o religioso, senza valutare le necessità fisiologiche del bambino.
Concludo con un invito: l'alimentazione non è e non può essere una scienza esatta, presenta implicazioni sociali, culturali ed antropologiche: non facciamo l'errore i considerarci i detentori della verità. Trattiamo con umiltà e disponibilità chi non la pensa come noi: da tutti possono venire suggerimenti per una vita sana e felice.
interessante!
RispondiEliminae per quando crescono ho giusto trovato questo link..
http://d.repubblica.it/argomenti/2012/01/11/news/alimentazione_bambini-745590/?rss
:)