Esistono numerose differenze che caratterizzano le
asana (posizioni yoga) dai comuni
esercizi fisici, che andrebbero conosciute per comprendere il senso di quello
che si sta facendo e adattarlo alle proprie necessità.
Utile sapere che Asana vuole dire stare, sono posizioni che
si mantengono nel rispetto dei propri tempi nell’immobilità. Per assumere un’
asana o per abbandonarla, i movimenti sono lenti e l’esecuzione è effettuata
con delicatezza. I comuni esercizi ginnici invece, che sono spesso eseguiti in
modo veloce, a scatti e in poco tempo, determinano stanchezza dovuta al consumo
delle energie.
Gli effetti degli asana riguardano soprattutto il tronco e
quando sono protratti per un certo tempo determinano cambiamenti di pressione
nelle cavità interne degli organi viscerali, influenzando la circolazione nella
regione addominale.
Negli esercizi fisici tradizionali invece, i movimenti delle
estremità sono più importanti di quelli del tronco e agiscono quindi
soprattutto sui muscoli scheletrici superficiali e sui loro nervi. La
circolazione periferica aumenta e i movimenti, spesso rapidi, possono essere di
tipo ripetitivo.
Durante l’esecuzione degli asana i movimenti della colonna
vertebrale sono effettuati in quasi tutte le direzioni, le vertebre sono
stirate nelle quattro direzioni e sottoposte anche a movimenti di rotazione.
Negli esercizi invece, poiché si vuole sviluppare la forza e la destrezza
specifica di una parte del corpo, di solito si ha la ripetizione di un movimento
particolare che può coinvolgere in modo asimmetrico anche un solo lato del
corpo.
L’ascolto profondo del corpo che caratterizza la pratica
dello yoga e il costante invito a procedere con i propri tempi, permette di non
forzare l’attività muscolare e un eccessivo dispendio di energia; ciò esclude
l’affaticamento del sistema cardio-respiratorio. Nel praticare le asana, i
muscoli scheletrici vengono stirati passivamente e non “gonfiati” attraverso
uno sforzo. Lo stiramento passivo coinvolge anche la capsula e i legamenti
profondi delle articolazioni, stimolando la circolazione sanguigna intorno
all'articolazione stessa e garantendo il mantenimento di una buona salute
articolare.
Nei comuni esercizi fisici si hanno contrazioni isometriche
forti e ripetute e lo stiramento dei muscoli è attivo. Questi sforzi aumentano
la tensione nei muscoli e provocano sensazioni dolorose, determinando
stanchezza e bisogno di riposo. Al contrario dopo una seduta di asana ci si
sente carichi di energia, rilassati, con una sensazione di benessere generale.
Detto questo non è che bisogna escludere altri tipi di
attività fisica, ma sicuramente la proposta dello yoga può contribuire a
sviluppare una nuova consapevolezza e rispetto del proprio corpo; per gli
appassionati di sport, lo yoga può essere una preziosa integrazione per
riequilibrare il corpo intero, aumentare la concentrazione, migliorare le
prestazioni ed arginare i danni che schemi motori ripetitivi portano al corpo.
Fonte: Passioneyoga.it
Grazie delle preziose informazioni. Pratico yoga da appena tre anni, lo amo e mi incuriosisce sapere tutto ciò che riguarda questa meravigliosa disciplina.
RispondiEliminaBuona giornata,
Sissa