24 maggio 2014

La regolarità nella pratica

Spesso ripetiamo a lezione "praticate ogni giorno...anche poco...perché un grammo di pratica equivalgono a tonnellate di teoria"... 
La regolarità è una qualità prima di tutto mentale che permea tutti gli aspetti della nostra vita, è il pilastro per creare stabilità e quiete mentale. Gli stress quotidiani sono spesso dettati dall'assenza di regolarità.
Il concetto di regolarità nello yoga è importante perché, una volta acquisito il metodo e messo in opera si possono trarre enormi benefici e afferrare al volo i sottili cambiamenti dentro e fuori di noi.
I benedici di una pratica regolare sono infiniti, ma possiamo farli rientrare in due grandi categorie: fisico e mentale. Il corpo è stimolato e disintossicato, si stabilizzano ciclo cardiaco, ritmo giorno e notte, sistema digestivo, eliminando eccesso di calorie, acquisendo maggiore resistenza agli agenti dello stress. Sotto il profilo mentale si costruisce fiducia nella stabilità della pratica e fuori dal tappetino. Nasce un ritmo inconscio tra pratica, riposo e le varie parti del corpo sollecitate, premettendo un miglioramento stabile e progressivo delle posizioni. La mente si abitua a rimanere centrata nella pratica e, dopo alcuni mesi di questa routine, corpo e mente conoscono esattamente la resistenza nei singoli asana. quindi risulterà più realistico porsi degli obbiettivi di miglioramento. All'opposto non riusce a mantenere il livello minimo nella resistenza della pratica diventa un segnale di allerta. La regolarità funge anche da segnale di autodiagnosi: alimentazione,sonno, preoccupazioni...
La pratica quotidiana insegna a comprendere tutti i cambiamenti sottili che avvengono nella nostra vita in meglio e in peggio. Sarà più facile di conseguenza portare opportune modifiche se necessario o apprezzarne i benefici. Nel tempo questo atteggiamento diventerà molto più intuitivo e meno cerebrale, quasi una necessità come l'acqua per le piante. La regolarità è una qualità molto importante per risvegliare il maestro che è in noi.

Alcuni spunti tratti da YogaJournal marzo 2014

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