Allego un paragrafo relativo allo yoga di un libro che consiglio caldamente di leggere...
Lo yoga vuole congiungere quell'equilibrio tra corpo e mente e quell'armonia responsabili del benessere e della persona procurandole leggerezza, libertà ed energia e rendendola capace di affrontare ogni situazione al massimo dell'efficienza. Per quanto riguarda il parto, lo yoga è un mezzo utilissimo per rallentare l'attività vorticosa della mente che si viene a creare con gli avvenimenti psico-fisici del travaglio: il corpo è fuori controllo, va da sè, mosso da unna misteriosa potente energia, il tempo scorre più lentamente, sembra addirittura fermarsi, le persone più familiari sembrano lontane...una donna può sentirsi confusa da questo "turbine di emozioni" si sente in balia degli eventi e si chiude e si lascia annientare anziché abbandonarsi ed aprirsi. La contrazione dell'utero infatti va vista come una profonda sapienza del corpo che permesse al bambino di nascere, quindi è dia intendersi come una forza della natura della quale stupirsi e da rispettare.. Inoltre, essa crea un ritmo che trascende la volontà e il controllo e che coinvolge in una sorta di danze del respiro che non va a sua volta ostacolato ma assecondato e rispettato.
Lo yoga, se praticato con costanza già durante la gravidanza, permette, attraverso un concatenamento di posizioni abbinate alla respirazione o al canto, di rilassare il corpo ed il respiro e consente alla mente di concentrarsi sui ritmi corporei. E' essenziale infatti acquisire consapevolezza del proprio fisico e dei ritmi e riuscire ad ascoltarli con fiducia. Si può quindi imparare apprendere consapevolezza del travagli e della sua progressione, predisponendosi ad accogliere le contrazioni come cose buone e praticando lo yoga come in gravidanza! Nel silenzio ci si rilassa lasciando che la gravità azzeri ogni tensione e si entra in contatto con il proprio respiro e con il luogo da dove esso origina.
Quando le contrazioni si faranno più frequenti ed intense, sarà il corpo stesso ad inviare i segnali che spingeranno a cambiare la posizione iniziando a compiere una sequenza di movimenti e a fermarsi lentamente quando si sarà trovata quella più adatta e la meno disturbante per la contrazione. Non esiste una sequenza di posizioni prestabilita per il travaglio, nondimeno, se si è già praticato lo yoga in gravidanza e si conoscono le posizioni e le necessità del proprio corpo, ci si crea la propria personale sequenza, quella che meglio si adatta al ritmo del travaglio e delle richieste del corpo.
tratto da Travaglio e parto senza paura ed. il leone verde
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