Nel testo “i bambini ricordano la nascita” di David Chamberlain e precisamente nel capitolo dal titolo “Crescere grazie agli stimoli” si legge di come il nuovo campo di studi sulla stimolazione infantile evidenzino numerosi vantaggi derivanti da un maggior, E NON MINOR, contatto con il neonato. (Per anni si sono addirittura considerati sfortunati i bimbi dei Paesi del Sud del mondo che non venivano portati dalle mamme nei passeggini ma rimanevano avvolti a loro negli scialli!) E’ emerso come persino una modica quantità di attenzioni in più in prossimità della nascita può fare la differenza in salute, crescita ed apprendimento.
Gli stimoli possono essere proposti sotto varie forme ma il primo e primario stimolo dovrebbe collocarsi in ambito materno e familiare: dopo il parto tenete il vostro bambino accanto a voi, abbracciatelo, coccolatelo e allattatelo. I neonati sembrano ben accogliere questa stimolazione e sembrano svilupparsi su di essa. Lo sviluppo fisico, emotivo e mentale del vostro bambino può essere quindi notevolmente incoraggiato attraverso ulteriori attenzioni ed esercizi stimolanti. Trascorrere più del tempo previsto con lui vi ricompenserà piacevolmente.
I pediatri Marshall Klaus e Jonh Kennell hanno effettuato 17 esperimenti con la sola variabile tempo. I neonati che, subito dopo il parto, hanno trascorso anche solo 15 minuti con la madre sorridevano di più e piangevano di meno rispetto a quelli immediatamente condotti nella nursery: il tutto è emerso durante i rilevi compiuti 3 mesi più tardi.
Una ricerca ha scoperto che l’immediato contatto tra madre e figlio sfocia in una più avanzata capacità di linguaggio ed in una intelligenza più acuta. In questo gruppo composto da 28 madri, la prima metà è rimasta con il proprio bimbo per un’ora subito dopo il parto, e per 5 ore giornaliere nei 3 giorni successivi. La seconda metà ha dato una veloce occhiata al bimbo dopo il parto e ha avuti rapporti brevi nelle 12 ore successive e mezz’ora negli orari di poppata. Entro la fine del mese le differenze tra i due gruppi di neonati erano già evidenti. I test effettuati sugli stessi bambini al secondo e al quinto anno di età hanno evidenziato che quelli che avevano avuto un maggior contatto con la madre subito dopo il parto avevano un punteggio ben più elevato nei test sul quoziente di intelligenza e davano prova di maggior comprensione lessicale, ricchezza di vocabolario e facilità di espressione.
Diverse ricerche hanno indicato che i neonati che vengono toccati di più tendono ad aumentare più rapidamente di peso, diventano più alti, sviluppano più velocemente il coordinamento motorio ed il controllo muscolare. Quando i genitori che hanno stabilito un contatto immediato con i loro bambini vengono osservati in loro compagnia mesi e anni più tardi mostreranno maggior interesse ed affetto nei loro confronti. I bambini manifestano una maggiore fiducia, agiscono in modo più sereno e sicuro, sorridono prima e più spesso e interagiscono in maniera più personale con la madre di quanto non facciano i bambini che sono stati privati di queste attenzioni supplementari.
Un bisogno impellente di stimoli si riscontra nei neonati sottopeso o prematuri. Ruth Rice, infermiera e psicologa, ha dimostrato come un preciso rituale fatto di carezze e massaggi possa aiutare questi bambini a mettersi in pari con il loro sviluppo neurologico. In Florida in una nursery piena di neonati con peso inferiore ad un kg, la psicologa Tiffany Field ha organizzato un programma di coccole della durata di 15 minuti 3 volte al giorno. Esso prevedeva carezze, posizioni a schiena eretta, movimento di braccia e gambe ed un massaggio finale – tutte cose che ogni mamma sarebbe stata in grado di fare.
L’effetto di questa stimolazione dopo solo dieci giorni si è rivelato straordinario. I neonati di questo gruppo sperimentale hanno fatto registrare un aumento medio del peso giornaliero pari al 47% con un identico numero di pasti e calorie – una magia metabolica! Gli stessi neonati sono risultati anche più svegli, fisicamente più attivi e hanno mostrato una maggior tolleranza verso i rumori che avrebbero potuto distrarli; sono stati maggiormente in grado di calmarsi e consolarsi e hanno lasciato l’ospedale 6 giorni prima del previsto. Quando furono testati 8 mesi più tardi i “laureati” di questo programma risultarono più lunghi, più robusti con una testa più sviluppata e diedero meno segni di problemi neurologici rispetto alla loro controparte che si trovava nella stessa nursery ma che aveva ricevuto cure ordinarie.
Non mi stupisco quindi come il massaggio più che l’”isolamento” sia indicato per i neonati!
Il potere materno può inoltre salvare un neonato in grave pericolo. A Bogotà in Colombia i neonati con un peso inferiore a un kg (e con il 50% di sopravvivenza) sono stati salvati dalla “marsupio terapia”. Invece di metterli nella classica incubatrice i pediatri hanno deciso di “impacchettarli a testa in su tra i seni della madre per poter essere trasportati ovunque. Grazie al latte materno, al battito cardiaco, alla voce e alla constante attività della madre rivolta verso di loro i tassi di infezione, mortalità e malattia hanno subito un tracollo e 9 neonati su 10 sono sopravvissuti.
Tutto ciò non può che motivarmi sia come futura mamma che come insegnante di massaggio infantile ad enfatizzare l’importanza del tocco amorevole prima e dopo la nascita in modo da creare un legame speciale con il piccolo.
Vorrei che tutte le persone che sono convinte che massaggiare, prestare attenzioni al neonato siano sinonimo di “vizio” o peggio “una perdita di tempo” leggano questo studi e guardando negli occhi il proprio bambino comprendano come spesso ci si fermi all’apparenza e alla superficialità delle cose … Ma non dimentichiamo che, come leggiamo nel “piccolo principe”, l’essenziale è invisibile agli occhi!!!
Tratto dalla mia relazione per diploma AIMI
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